Vipassana e pratica a distanza: scopri come mantenerti radicato
La meditazione vipassana richiede disciplina. E quando pratichi da casa, lontano dai ritiri silenziosi, le distrazioni sono ovunque. Ho visto tante persone mollare dopo tre giorni perché "non trovavano il momento giusto".
Ma c'è un segreto. Non serve trasformare casa tua in un monastero. Serve solo capire come adattare la tecnica al tuo spazio, alle tue giornate reali.
Dal 2019 accompagno persone che vogliono approfondire vipassana senza dover partire ogni mese per un ritiro. E funziona, se sai cosa fare.
Parliamone insieme
Tre pilastri per una pratica stabile da remoto
Non importa se vivi in centro città o in campagna. Questi elementi rendono possibile una pratica quotidiana autentica, senza compromessi sulla tecnica.
Il tuo angolo di pratica
Non serve una stanza dedicata. Basta un metro quadrato dove sai che nessuno ti disturberà. Un cuscino, una parete neutra, magari una piccola lampada. L'importante è che sia sempre lo stesso posto – il cervello impara velocemente ad associare quel luogo con la concentrazione.
Orari fissi, non negoziabili
La motivazione svanisce in fretta. Quello che resta è l'abitudine. Scegli un orario – mattina presto funziona per molti, ma va bene anche sera tardi – e difendilo come se fosse un appuntamento dal medico. Dopo due settimane diventa automatico.
Contatto regolare con chi pratica
Praticare in solitaria è nobile, ma anche pericoloso. Dopo un po' ti convinci che stai facendo tutto giusto, anche quando non è così. Avere qualcuno con cui confrontarsi – anche solo una volta al mese – ti tiene onesto e corregge gli errori prima che diventino abitudini.
Filippo Santacroce
Praticante dal 2023
All'inizio pensavo servisse silenzio assoluto. Abito vicino a una strada trafficata e mi bloccavo ogni volta che sentivo un clacson. Poi ho capito che i rumori fanno parte della pratica – osservare l'irritazione che nasce è meditazione tanto quanto osservare il respiro.
Agnese Fortunato
Praticante dal 2021
Lavorando da casa pensavo di avere tutto il tempo del mondo. Invece saltavo sempre la sessione del mattino. Ho risolto mettendo la sveglia mezz'ora prima – non è comodo, ma adesso quella mezz'ora è sacra. È l'unico momento della giornata che controllo davvero io.